Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Le due vie

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Brandi, Cesare 50 occorrenze

Le due vie

momento della recezione nella coscienza, si fondano sull’unica apertura che compete all’opera d’arte per rivelarsi come tale: recezione storicamente

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, intercettata al momento in cui ne avviene la recezione in una coscienza. Il che non è la stessa cosa che considerare l’opera d’arte dal punto di vista dello

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tenta di raggiungere, è comunque una sintesi, un momento distaccato dal fluire della quotidianità proprio nel seno di questa quotidianità, una

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, rispecchierà senza dubbio ima situazione complessa di cultura, un momento particolare di civiltà o di crisi della civiltà, che tanto più cadrà in discussione, in

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è fatto, la realtà astante dell’animale non diminuisce. Quei significati costituiscono solo un momento secondario e successivo nella fruizione dell

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come essenza capace di rivelarsi. In quel momento stesso la coscienza storicamente determinata, che s’istituisce tramite, si riconosce anche come uno

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L’individuazione del tema spaziale ha sempre rappresentato il momento cruciale in cui viene a schiudersi, come si schiude l’uovo e nasce il pulcino

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eccettua dalla massa, indizia la propria ora, invera il suo momento. Donde il valore dato, oltre che al resultato, all’atto in sé, alla gestualità con

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’esistente in atto al momento di oggettualizzarsi ma il manichino dell’esistenza. Di qui il moto di assorbimento (più che di integrazione) dell’immagine riceve

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nella sua grezza realtà esistenziale suggerirebbe, ma proprio nel momento della proposizione, dell’isolamento dal contesto vissuto e utilitario si

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mondo della vita. In quel medesimo momento, e proprio in tale riconoscimento, noi possediamo l’opera d’arte nella sua peculiarità fenomenologica

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coscienza, mentre io, in quanto ricevo non già l’arte, ma l’opera d’arte, la intercetto al momento cruciale del suo rivelarsi a me, nella recezione che io

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momento culminante del naturalismo ottocentesco, con l’impressionismo, che nella tranche de vie e non già nella nuova struttura cromaticospaziale

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caratterizzata per la pittura dalla soppressione del primo momento della costituzione di oggetto. Quel che accomuna astrattismo e informale, oltre al rapporto di

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momento di individuazione simbolica, ma non una formulazione di quella individuazione. Potranno portare a varie interpretazioni della presa d’immagine

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Quando dunque la pittura sembrava avere cancellato qualsiasi possibilità di equivoco con la fotografia, si scopre invece che è questo il momento di

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Quando la coscienza riconosce in un oggetto un’opera dell’uomo, eccettua in quel momento stesso, dal contesto dei dati del mondo della vita, un

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Ma a questo grado superiore, che per noi porterà alla fondazione dell’arte come realtà pura, per il momento ci arresteremo, poiché non riguarda la

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prelevamento sul vivo al momento in cui l’oggetto dovrebbe costituirsi, oppure da reintegrazione al momento della formulazione dell’immagine. Così

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, prelevamento quasi integrale sull’oggetto percepito, oppure da reintegrazione al momento della formulazione d’immagine. Questa distinzione posta, è chiaro che

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potenziale ricchezza fenomenica. È chiaro, a questo punto, che il momento dell’investitura simbolica difficilmente potrà coincidere con quello di un

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Comunque il caso della pittura fiamminga può considerarsi l’eccezione più rilevante di un arricchimento semantico dell’immagine ottenuto nel momento

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riconosciuta: ma, al momento che l’opera è compiuta in ciò per cui è opera d’arte, l’opera assurge a causa sui (cfr. cap. II). E se ciò è implicito nel

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la precedente. E dunque neanche per la musica si può studiare una tecnica separata dall’opera d’arte, se non come momento anatomico e didascalico nell

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Lo studio rivolto alla tecnica è da chiedersi allora a quale momento della recezione dell’opera come opera d’arte appartiene. Ma poiché un’indagine

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nel mondo, tutti i mezzi sono egualmente disponibili. L’analisi dei mezzi impiegati e del modo con cui sono impiegati appartiene ad un secondo momento

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collimazione reciproca, che, all’atto della recezione, avviene fra l’opera e la coscienza ricevente, perché, proprio in quel momento, la coscienza

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intermedia, in parte ricevendo, in parte proiettando. E se ci si chiede come possa essere possibile che, al momento stesso in cui l’opera d’arte è intesa in

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Se io mi trovo di fronte ad una montagna, sentirò di colpo la montagna, in modo diretto e immediato: solo in un secondo momento potrò indagare

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triade osservazione-ipotesi-verifica, che è basilare per il metodo scientifico, deve corrispondere un ordine di fenomeni, che, al momento dell’emissione

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, proprio in quanto nel momento che si riconosce come tale si riconosce anche come senza esistenza, rappresenta un dato della vita umana che in nessun modo

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è due volte impensabile al di fuori della coscienza, al momento della sua creazione e al momento della sua epifania in un’altra coscienza: e perciò

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percezione, nei quali può essere stilato un messaggio, e di cui il poeta stesso potrà servirsi per stilare un messaggio, ma al momento che se ne serve per la

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causa, io non l’avrò che dopo aver trasformato quell’accadimento in presenza in un messaggio, che mi darà conto della causa, e questa, a quel momento

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può esser segno, dal momento che il suo esser segno dipende dal comportamento di chi come segno lo interpreta. Proprio per questo era inevitabile che

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In un primo momento, delineando la Teoria dei Segni, il Morris si limitava ad includere anche le opere d’arte fra i segni, definendo l’estetica

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riguarda l’arte, l’analisi della sua struttura è già contenuta in nuce nel momento della individuazione dell’opera d’arte come tale, mentre la sua

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costituzione di oggetto, rivela proprio il momento in cui si sospende l’oggetto dalla oggettività e s’inizia il trapasso all’oggettualizzazione: una

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rigore un momento puramente denotativo, che restituisca, attraverso la percezione, un oggetto oggettivo, quale esso è, deve escludersi, non su basi

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Tornando allora alla nostra asserzione che si debba escludere un momento puramente denotativo nella percezione di un oggetto esterno, questa

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il problema in termini di semantica, troviamo che il momento connotativo della parola è tanto più intenso nello schema preconcettuale che nel concetto

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che, se nella fotografia hanno luogo due messaggi, l’uno senza codice, l’altro in codice, nell’opera d’arte, che individua il momento dello svincolo

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o meno parzialmente, dalla parte del ricevente. Quando questo ultimo evento si produca, e, per il momento attuale ne daremo congrua esemplificazione

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Si precisa allora il problema dell’ambito a cui appartenga in via assoluta il primo e fondamentale momento della critica d’arte, che abbiamo definito

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coscienza non è deducibile né predeterminabile, ma può essere solo attestato, individuato al momento che si attua, dalla coscienza stessa. E quindi, se

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nella storia. E come la storia riguarda l’opera d’arte nel duplice aspetto di opera, che è stata creata in un determinato momento e in consenso o in

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considerazione dell’opera in sé e per sé, che rappresentava proprio il momento liberatorio dell’artista. Ciò che soprattutto va tenuto presente in sede

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atteniamo al momento naturalistico puro e semplice, alla classificazione e al giudizio classificatorio (che è insieme connessione causale)... il

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religione, la filosofia, l’arte. A somiglianza del famigerato superuomo di Laplace (1814) che, se a un certo momento fosse stato a conoscenza di tutte le

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spinta rivoluzionaria con l’indice dei prezzi al dettaglio al momento considerato, ma nel ricollocarla nella dinamica delle classi e nei rapporti di

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